Quando ho cominciato a lavorare a maglia avevo essenzialmente bisogno di un momento creativo nella mia vita e non potevo ancora immaginare tutti i benefici del lavoro a maglia.
Ho sempre avuto bisogno di un outlet creativo, ma raramente riuscivo ad essere costante. Spesso perché per tutto ciò che implica la creatività bisogna avere degli spazi di lavoro che essenzialmente non ho. Ho sempre avuto il problema di dover tirare fuori tutto l’occorrente, lavorare poco e infine dover rimettere a posto tutto… Lo stress superava sempre la soddisfazione. Per quanto riguarda il lavoro a maglia (non tenendo conto degli stash che hanno la tendenza a diventare sempre più grandi!), per “l’atto creativo” in sé, lo spazio occupato è davvero ridotto: una borsa porta progetti con qualche accessorio e qualche gomitolo.
Ho pensato quindi che potesse essere la soluzione al mio problema e alla fine ho avuto ragione.

In uno dei primi post che ho scritto su questo blog quasi un anno fa ho parlato di come il lavoro a maglia mi abbia aiutato in un momento di grande stress e poi anche durante il primo lockdown 2020.

In questi anni di lavoro a maglia però mi sono resa conto che non si tratta solo di un hobby che permette di esprimere la propria creatività, ma che può essere anche una potente pratica terapeutica che può migliorare la nostra salute mentale e fisica.
Oggi sul blog vorrei cercare di elencare tutti i benefici del lavoro a maglia con tanto di Bibliografia finale se volete fare degli approfondimenti.

La magia della maglia

Chi non lavora a maglia forse non può immaginarlo ma fare a maglia non è solo un modo di creare capi di abbigliamento nuovi, su misura belli e sostenibili.
In questo mondo consumistico dove di “cose” ne compriamo anche troppe, l’obiettivo può quindi diventare regalare o regalarsi qualcosa di speciale.

Tutto quello che circonda questa pratica, rende magico il lavoro a maglia.
Quando creiamo qualcosa con la filati e ferri trasferiamo la nostra energia positiva e il nostro amore in quello che facciamo. Un capo lavorato a mano nel quale abbiamo messo il nostro tempo e il nostro sentimento sicuramente ha un valore inestimabile. In ogni punto c’è il nostro impegno, un pezzettino di noi stessi e questo ha grande valore sia che stiamo creando qualcosa per noi o per qualcuno che amiamo.

Quando indosso un maglione creato da me (ma questo vale anche per un capo cucito da me) lo porto con molto orgoglio e mi sento a mio agio e protetta. In questo modo dimostro a me stessa amore e cura.

Non è però solo l’oggetto finito che porta in sé le vibrazioni positive ma anche il processo del ” lavoro a maglia”, manipolare ferri e fili, lavorare punto dopo punto, disfare e rifare, etc. Tutto questo ha un valore intrinseco per chi esegue il lavoro che per chi riceve un capo realizzato a mano.

Riduzione dello Stress e dell’Ansia

Come dicevo il lavoro a maglia offre poi anche numerosi benefici. Molti studi hanno dimostrato che l’attività ripetitiva e ritmica della maglia può avere un effetto sul cervello simile a quello della meditazione, un effetto calmante quindi che ci permette di combattere momenti di ansia. Uno studio pubblicato sul “British Journal of Occupational Therapy” 1 ha scoperto che il 81% dei partecipanti ha riportato di provare un senso di felicità dopo aver lavorato a maglia e il 50% ha affermato che la maglia li ha aiutati a sentirsi più rilassati.

Quando lavoriamo a maglia, la nostra mente e il nostro corpo sono impegnati, distogliendo l’attenzione dai pensieri negativi. Secondo un articolo di “Harvard Health Publishing” 2 , attività manuali come la maglia possono avere un effetto tangibile sul battito cardiaco, che rallenta, e sulla pressione, che si abbassa. Abbassando di conseguenza i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress), migliorando lo stato fisico come una forma di meditazione attiva e favorendo uno stato di rilassamento.

Usare le proprie mani, assecondare i movimenti dei ferri, concentrarsi quel tanto che basta per non sbagliare ci porta a non incastrarci sui problemi che ci stressano, ma ci permette di lasciare la mente aperta agli stimoli intorno permettendo anche di interagire con altri. Quindi fare la maglia può anche diventare un momento di socializzazione.

Una ricerca del Dr. Barry Jacobs dell’Università di Princeton 3 ha rivelato che movimenti ripetitivi negli animali sviluppano il rilascio della serotonina, ormone che aiuta a raggiungere uno stato di calma e serenità. Se ci pensiamo anche ai bambini piace essere dondolati!
I movimenti ripetitivi del lavoro a maglia, che ricadono in questa categoria di movimenti, ci aiutano quindi anche con i livelli di questo ormone.

Inoltre, completare un progetto di maglia dona un senso di realizzazione, che può aumentare la nostra autostima e il nostro benessere generale.

Mindfulness

Il lavoro a maglia può quindi anche rientrare tra le pratiche mindfulness molto in voga ultimamente. La mindfulness incoraggia ad essere pienamente presenti nel momento e la maglia è perfetta per facilitare questo stato. I movimenti ritmici e ripetitivi della maglia ci aiutano a concentrarci sul lavoro nel momento presente, riducendo i pensieri ansiogeni o negativi. La maglia ci offre una pausa dalla frenesia della vita quotidiana, permettendoci di ritrovare calma e serenità.

La maglia è il nuovo Yoga?

#KnittingIsTheNewYoga è un hashtag molto utilizzato su Instagram da noi knitters, ma sarà vero?! Nel 2013 è stato effettivamente condotto uno studio 7 dove si sono osservate le due pratiche in parallelo per verificare che Yoga e lavoro a maglia avessero effettivamente simili effetti calmanti su corpo e mente.
Scherzi a parte mi sento però di osservare che si tratti di uno studio che tiene in considerazione la risposta circostanziale di un’attività senza entrare nel merito della secolare pratica e filosofia dello Yoga. I partecipanti erano persone comuni che frequentavano corsi di Yoga e non certo Yogin di un certo livello e “coinvolgimento spirituale”.

Miglioramento del benessere sociale

La maglia può essere vista anche come una spinta alla socialità dell’individuo e, come ben noto 4, il benessere sociale di un individuo è strettamente legato alla sia salute fisica. Sono sempre di più i gruppi di persone che si ritrovano a sferruzzare e chiacchierare di maglia o di altre cose in comune. Questo porta notevoli benefici fisici e mentali, è considerato una importante strategia per contrastare lo stress, migliorare la qualità della vita e anche la sua durata 5.

Miglioramento della salute fisica

La maglia può avere benefici anche a livello fisico, della mobilità fine e nella riduzione del dolore cronico creato da alcune malattie muscolo scheletriche 7,9. Ci sono infine tutta una serie di studi che dimostrano come possa essere importante il lavoro a maglia nel controllo del dolore cronico, in età geriatrica ed anche in malattie degenerative. I benefici mentali si vanno quindi a intersecare con un beneficio tangibile a livello motorio anche in malattie degenerative importanti e tumori terminali 10.

Pianificare un progetto, lavorarlo e portarlo a compimento crea una serie di obiettivi tangibili che aiutano con il senso di spaesamento e spesso impotenza che accompagna una malattia cronica e/o degenerativa.

Ma non dimentichiamoci che questo tipo di attività può anche aiutare a il declino (inevitabile con l’età) delle nostre funzioni celebrali. In uno studio del 2011 Dr. Yonas E. Geda 11, psichiatra alla Mayo Clinic in Rochester (Minnesota), ha intervistato un campione di più di 1300 persone di età compresa tra 70 e 89 anni, riguardo alle attività svolte durante quegli anni della loro vita ed ha trovato una interessante correlazione inversa tra lo svolgimento di attività creative come la maglia e l’uncinetto e lo sviluppo di disturbi cognitivi e perdita di memoria.

Suggerimenti utili

Per percepire i benefici del lavoro a maglia, è utile scegliere progetti semplici e ripetitivi, come il punto dritto e il punto rovescio. Questi movimenti facili aiutano a entrare in uno stato di rilassamento simile alla meditazione, migliorando la concentrazione e riducendo l’ansia. Man mano che si acquisisce esperienza, si possono provare progetti più complessi per mantenere alto l’interesse e la concentrazione a lungo termine.

Trovare la tecnica giusta per beneficiare di questa natura “anti-stress” della maglia è un processo personale che presuppone anche una certa curva di apprendimento. Imparare a lavorare a maglia può essere infatti inizialmente frustrante, ma la pazienza e la pratica sono fondamentali.
Superare la fase iniziale può richiedere tempo, ma una volta padroneggiate le basi, la maglia diventa l’attività gratificante e rilassante di cui abbiamo parlato in questo post.
E’ facile scoraggiarsi se all’inizio si incontrano delle difficoltà, ma perseverare consente di ottenere i benefici terapeutici della maglia ndi cui abbiamo parlato. Un ultimo consiglio che posso dare è quello di partecipare a un corso, soprattutto se hai già provato da autodidatta senza buoni risultati. Spesso piccoli trucchi e incoraggiamenti da parte di un insegnate permettono di apprendere le tecniche più velocemente e senza stress.

Risorse

A questo link trovi degli articoli sul mio blog che costituiscono un piccolo percorso per principianti.
In tutto questo bisogna anche tenere presente che ogni individuo è diverso, e ciò che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un’altra. È importante sperimentare diverse tecniche e progetti per trovare quello che ha effetto su di noi.

Conclusione

Io personalmente considero la maglia molto più di un semplice passatempo. Tutti i benefici che porta questa pratica mi portano a pensare che sia una vera e propria pratica terapeutica e da questo discende anche il nome stesso del blog.
Spero che questo post vi abbia ispirato a esplorare la maglia come strumento di benessere e per qualsiasi chiarimento o curiosità potete contattarmi nei commenti o in DM su IG (@iknitso).

Happy knitting!

Manuela


Bibliografia

  1. Riley J, Corkhill B, Morris C. The Benefits of Knitting for Personal and Social Wellbeing in Adulthood: Findings from an International Survey. British Journal of Occupational Therapy. 2013;76(2):50-57. doi:10.4276/030802213X13603244419077
  2. Harvard Medical School (2007) The Relaxation Response.
  3. Jacobs, B., Fornal, C. Activity of Serotonergic Neurons in Behaving Animals. Neuropsychopharmacol 21 (Suppl 1), 9–15 (1999). https://doi.org/10.1016/S0893-133X(99)00012-3
  4. Dr. Stefano Verndrame “La salute sociale” https://www.youtube.com/watch?v=m6DGCXn3Tq8
  5. Wang Z, Zheng Y, Ruan H, et al “Association between social activity frequency and overall survival in older people: results from the Chinese Longitudinal Healthy Longevity Survey” (CLHLS) J Epidemiol Community Health 2023;77:277-284.
  6. Psychology Today -Corkhill, Betsan & Hemmings, Jessica & Maddock, Angela & Riley, Jill. (2014). Knitting and Well-being. Textile: The Journal of Cloth and Culture. 12. 10.2752/175183514×13916051793433.
  7. Croghan, C. (2013). Knitting is the new yoga? comparing techniques; physiological and psychological indicators of the relaxation response. Bachelors Final Year Project, Dublin Business School.
  8. Corkhill, B., Hemmings, J., Maddock, A., & Riley, J. (2014). Knitting and Well-being. TEXTILE12(1), 34–57. https://doi.org/10.2752/175183514×13916051793433.
  9. MacFarlane, A (2007) Stress-realated musculoskeletal pain, Best practice research clinical rheumatology 21(3): pp. 549-65
  10. La Cour, K., Josephsson, S., Tishelman, C. and Nygard, L., (2007). “Experiences of engagement in creative activity at a palliative care facility. ” Palliative & supportive care, 5(03), pp.241-250.
  11. Geda YE, Topazian HM, Roberts LA, Roberts RO, Knopman DS, Pankratz VS, Christianson TJ, Boeve BF, Tangalos EG, Ivnik RJ, Petersen RC. Engaging in cognitive activities, aging, and mild cognitive impairment: a population-based study. J Neuropsychiatry Clin Neurosci. 2011 Spring;23(2):149-54. doi: 10.1176/jnp.23.2.jnp149. Erratum in: J Neuropsychiatry Clin Neurosci. 2012 Fall;24(4):500. Lewis, Robert A [corrected to Roberts, Lewis A]. PMID: 21677242; PMCID: PMC3204924.

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